Prezzo:
Simulacri e impostura. Bestie, beaubourg,apparenze e altri oggetti
Non è più il tempo della favola di Borges in cui i cartografi dell’Impero disegnano una carta così dettagliata che finisce per coprire con la massima precisione il territorio… e, se si dovesse riprendere la favola, oggi sono piuttosto i brandelli del territorio che imputridiscono lentamente sull’estensione della carta. Qui e là sono vestigia del reale che sussistono, e non della carta, nei deserti che non sono più quelli dell’Impero, ma il nostro. II deserto del reale stesso.
Il grande evento di questo periodo, il grande trauma, è questa agonia dei referenti forti, l’agonia del reale e del razionale, che introduce a un’era della simulazione.
…Oggi si ha invece l’impressione che la storia si sia ritirata, lasciando dietro di sé una nebulosa indifferente. In questo vuoto, rifluiscono i fantasmi di una storia passata, la panoplia degli eventi, delle ideologie… leucemia della storia e della simulazione.
Da oggi, la sola vera pratica culturale, quella delle masse, la nostra (più differenza) è una pratica manipolatoria, aleatoria: labirinto di segni, che non ha più senso... il simulacro puro e semplice della seduzione circola dovunque e, invece di essere l’incubo del discorso e portargli via la sua verità, serve semplicemente a lubrificarne i contorni.
Jean Baudrillard (Reims 1929 – Parigi 2007), filosofo, sociologo, critico culturale e fotografo, è stato tra i più importanti teorici e critici della postmodernità. Il suo pensiero ha avuto importanti ripercussioni tanto sul mondo intellettuale quanto sulla stessa cultura di massa, spesso oggetto della sua riflessione. Alcune tra le sue opere, come Il sistema degli oggetti e Lo scambio simbolico e la morte, sono dei classici del pensiero del Novecento.
